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Ciao, sono Matteo, quarant’ anni, fotografo a Bergamo da quindici. Ti scrivo per proporti una collaborazione chiedendoti un piccolo testo. Sto lavorando ad un libro fotografico che racconti l’ emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, l’ isolamento e le conseguenze sociali che abbiamo sperimentato come individui e come società. Cercherò di sintetizzare al massimo il progetto per descrivertelo nelle sue linee guida principali.

 

1. Nei giorni che hanno preceduto il lock-down dell’8 Marzo, quando ancora potevo lavorare, ho fotografato la città in quarantena, raccogliendo testimonianze visive di ciò che stava accadendo. Un lavoro di memoria storica eseguito nel centro di un epidemia che si è poi espansa a livello globale, e quindi aperto alla collaborazione di tutta la collettività.

 

2. Successivamente, rinchiuso in casa come tutti, ho chiesto a decine di persone di inviarmi il loro ritratto di famiglia, scattato in casa, con lo smartphone. Ho raccolto testimonianze da Bergamo, diverse altre province e successivamente dall’estero. Un autoscatto collettivo che racconta il lato umano ed intimo della  quarantena, all’interno delle proprie abitazioni.

 

3. Durante la parziale riapertura, ho continuato ad integrare il materiale fotografico con immagini che raccontano l’uscita dall’emergenza e la ricostruzione della socialità, stretta dalle regole del distanziamento.

 

A tutto ciò voglio abbinare una serie di testimonianze scritte di persone che condividano le loro riflessioni sul Covid-19, la quarantena, la loro reazione e quella della loro comunità, a Bergamo e su tutto il territorio nazionale per definire ancor meglio l’autoscatto collettivo, soggetto di questo lavoro. Il Covid-19 e le restrizioni imposte sono state percepite e vissute in molti modi, inoltre ogni individuo ha il proprio vissuto da raccontare. Ti chiedo quindi di partecipare a questo progetto aperto, condividendo un testo in cui parli di quello che hai vissuto durante questo difficile periodo, approfondendo uno dei tanti spunti che un esperienza tale alimenta ed a cui sei legato: la disgregazione sociale come cura, l’annientamento di scuola e cultura, le libertà personali, la fragilità del nostro modello di società.

 

Ti chiedo di fare rete, collaborando con me. Te lo chiedo perchè, oltre a stimare il tuo lavoro, mi riconosco nella tua sensibilità sociale e culturale. Il progetto nasce dall’esigenza di mettermi al servizio della mia comunità e quindi non è a scopo di lucro. Sarei felice di poterti contattare telefonicamente per approfondire le tematiche del progetto, condividere il materiale fotografico e testuale finora prodotto e rispondere a tutte le tue domande. Ti ringrazio per l’attenzione, spero di ricevere una risposta, qualunque essa sia. Nell’attesa di poter collaborare con te ti auguro buon lavoro.

 

Matteo

Proposta di collaborazione

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